Si definisce convivenza more uxorio, o famiglia di fatto la convivenza fra due persone di uguale o diverso sesso, in cui esistono legami affettivi fra le due persone e una condivisione di scopi, spazi, tempi.
Nella convivenza vi sono dunque quindi sia legami di natura personale, come l’assistenza morale, la coabitazione, la collaborazione nell’interesse comune della coppia, la fedeltà reciproca, nonché legami di natura patrimoniale, come la collaborazione e l’assistenza materiale, per esempio, la divisione delle spese necessarie per la casa, gli acquisti in comune, il mantenimento del partner più debole economicamente.
La famiglia di fatto è stata parzialmente riconosciuta a livello normativo, attraverso la predisposizione di alcune tutele personali e penali:
Ordine di protezione contro gli abusi familiari e allontanamento del convivente: Provvedimenti che il giudice adotta per ordinare la cessazione della condotta del convivente che sia “causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale o alla libertà dell’altro” per impedire il protrarsi di atteggiamenti violenti in ambito domestico.
Contratti di convivenza: si tratta di accordi scritti con cui ogni coppia di fatto può definire le questioni inerenti l’assetto economico-patrimoniale della vita in comune. Predisponendo soluzioni mirate per eventuale rottura del rapporto o della scomparsa prematura di uno dei conviventi.
Attribuzione patrimoniale in favore del convivente omosessuale: la possibilità di trasferire una parte del proprio patrimonio (mobiliare o immobiliare), in vita o mortis causa, al convivente eterosessuale o omosessuale.
Diritti successori: L’unico modo per assicurare i diritti dei successori del convivente, e quindi permettere al convivente rimasto in vita d godere di beni mobili ed immobili come desiderato dal convivente defunto, è quello di unirsi in una “unione civile”, ovvero sottoscrivere un dettagliato contratto di convivenza o infine prevedere tutto questo in modo dettagliato nel testamento, tenendo sempre presente che la parte di eredità di cui il convivente può beneficiare è quella cosiddetta “disponibile”, ossia al netto delle quote che spettano di legge a parenti legittimi come coniugi o figli.
Mobbing: In genere, il mobbing familiare si estrinseca in una forma di violenza poco visibile (silenzi, parole, inganni, indifferenza, umiliazioni, sopraffazioni, aggressioni verbali) prolungata nel tempo, avente il principale obiettivo di distruggere psicologicamente la vittima.
Stalking: Lo stalking familiare si sostanzia in un comportamento assillante e invasivo della vita del partner, mediante la reiterazione insistente di condotte intrusive nei suoi confronti che ne condizionano negativamente la vita quotidiana.